Il cornetto
Adesso che l’estate è finita e quasi ogni lido in Italia ha messo da parte sdraio e ombrelloni in attesa dell’anno prossimo, possiamo finalmente prenderci un bel cornetto senza aver paura della prova costume, ma solo del colesterolo.
Belli, profumati, fragranti e ripieni di confettura, crema o cioccolato, sono il leitmotiv della prima colazione per la maggior parte di noi italiani: Cornetto e cappuccino, cornetto e caffè o anche cornetto e succo di frutta per i più salutisti, divorati in tutta fretta o mangiati con calma leggendo il giornale messo a disposizione dal bar preferito. Un cornetto che si rispetti dovrebbe essere fatto con farina, burro, acqua, zucchero e, soprattutto, uova che vengono anche spalmate in superficie per ottenere una colorazione dorata e lucida. I più esperti probabilmente già lo sapranno, ma sono proprio le uova che differenziano il cornetto dal croissant!
Se vi è capitato di mangiare un croissant in Francia vi sarete subito resi conto della differenza: meno aromatici, meno dolci, ma, soprattutto, molto più burrosi. Purtroppo in Italia la tendenza ad usare margarina, spesso contenente il discusso olio di palma, ha completamente fatto sparire il sapore del burro dal cornetto, ma in realtà qualche anno fa presentavano un delicato sapore di burro anche da noi.
Oggi il burro è presente quasi solo nei cornetti dei migliori bar e delle migliori pasticcerie.
Il cornetto come lo conosciamo nasce nel ‘600, diventa croissant in Francia nel ‘700 e in tempi recenti si diffonde anche come dolce notturno proposto al popolo della notte da moltissime cornetterie.
Ovviamente non mancano eventi in cui si rende protagonista principale come la festa del cornetto e del bombolone al gelato di Castellana Grotte (BA).
Ora tocca a voi:
quale ripieno preferite?
Integrale con miele, crema, nutella, classica confettura all’albicocca o vuoto?